Il paese è in una posizione che ricorda quella di un grande palcoscenico con a ridosso la montagna del Kassar, la cui sommità supera i 1000 metri di altezza. Ciò avviene in un punto che gli abitanti chiamano “pizzu di guardia” o della Specola, e pare che nel periodo arabo fosse una vedetta di osservazione. Castronovo si contorce tra vicoli, archi e cortili che lasciano ancora intravedere l’antico tono romantico dell’arte urbanistica arabo-normanna. Particolare attenzione deve essere prestata dal visitatore ai bellissimi palazzi con i portali settecenteschi ed i balconi in ferro battuto da dove pendono copiosi e profumati gerani che fanno percepire ancora la presenza gentilizia di un’epoca che il tempo ha quasi dimenticato. Una particolare importanza storica ha l’area che collega Castronovo allo scorrimento veloce Palermo-Agrigento, sia per la presenza delle grotte trogloditiche che testimoniano le antiche origini sicane di Castronovo con le due grotte principali di Capelvenere e di Annibale, che per la presenza della chiesa di San Pietro dove, durante la guerra del Baronaggio (10.07.1391) fu convocata la prima seduta del Parlamento del Regno Siciliano per iniziativa di Manfredi Chiaramonte. L’antico monumento si presenta in condizioni vetuste tali da richiedere un restauro immediato da parte delle autorità competenti. Sulla montagna del Kassar sono ancora evidenti i resti archeologici di età preistorica della possente cinta di mura ciclopiche e pelasgiche che difendeva l’antica città di Castro. Di particolare interesse sono le strade vicinali e le antiche trazzere, percorsi che si inerpicano sugli altopiani e consentono di raggiungere le antiche fattorie fortificate; facilmente percorribili a cavallo, dove è possibile trovare ristoro nelle fattorie dislocate nel territorio tra gli allevatori disposti a scambiare due parole ed a fare degustare i pregiati prodotti caseari accompagnati dall’aromatico vino rosso. Tra queste fattorie vanno ricordate quella di Melia, un antico monastero bizantino ricco di storia e di fermenti religiosi oramai in possesso di privati, dove permane ancora l’antica arte religiosa del X secolo; la masseria fortificata di De Pupo, Carcaciotto, Riena etc