Le celebrazioni annuali dei riti della Settimana Santa rappresentano per questo centro uno dei momenti più significativi della fede e della tradizione popolare ed assumono una notevole rilevanza nella vita religiosa dei Castronovesi che da sempre vi partecipano massicciamente.
Processione delle Palme
La suggestiva Processione delle Palme ha introdotto i riti della Passione, Morte e Risurrezione del Cristo, commemorazione dell’entrata di Gesù, a dorso d’asina, a Gerusalemme.
La processione, molto partecipata, inizia alle ore 10,00 sul sagrato della Chiesa Madre. Vi sono numerosissimi bambini e ragazzi con palme e rami di ulivo. Molti sono anche gli adulti, che anticamente andavano portando a fatica alberi frondosi, maestosi ed abbelliti con carta colorata, campanelli e “ciancianedde”. Giuge il sacerdote (solitamente l’Arciprete) vestito dei paramenti rossi. Questo è seguito, oltre che dai chierici, dai dodici Apostoli con simboli che li distinguono uno dall’altro. Tra questi vi sono San Pietro che porta la chiave e Giuda con una borsetta con i trenta denari ( simbolo del tradimento).
Dopo la benedizione delle palme inizia la processione che percorrerà tutto il paese. Vanno avanti i bambini con le palme; seguono i chierichetti, e poi il bambino vestito di bianco con addosso una pelle di agnello, una Croce nella mano destra e una corda, che tiene un agnellino, nella mano destra. Tutto ciò rappresenta il Battista ed il Cristo Agnello innocente condotto al macello, ma soprattutto è il simbolo della Collegiata della Chiesa Madre che anticamente presiedeva alla celebrazione della Settimana Santa. Seguono gli Apostoli in doppia fila e conclude il sacerdote a dorso dell’asina. Dietro il sacerdote segue la banda musicale e la folla degli adulti, che con gioia accompagnano il Cristo nella Città Santa. Arrivando alla Matrice, il sacerdote scende dall’asina e bussa al portone principale. Quest’ultimo, aprendosi, consente l’ingresso al sacerdote, agli Apostoli e a tutta la popolazione in ricordo del Salmo: “Sollevate, porte i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il Re della Gloria.” Con la celebrazione della Messa si conclude il sacro rito.
Mercoledì Santo
Quella del mercoledì Santo non è una processione devozionale, bensì una processione di servizio. Infatti, coperto con un lenzuolo su una lettiga, si porta in corteo dalla Matrice al Calvario, il “ Cristo Morto” per le successive celebrazioni. E’ una processione silenziosissima, alla quale partecipa tutto il paese, si sente solo lo scalpitio dei passi. Arrivati al Calvario il sacerdote pronuncia un’omelia sul tradimento di Giuda, una preghiera e la benedizione finale. In seguito tutte le persone in silenzio si accostano al “Cristo Morto” per baciarlo e rivolgerGli una preghiera.
Giovedì Santo
alle ore 18,00 presso la Chiesa Madre c’è la celebrazione dell’ultima cena, la “ Missa in Caena Domini”. Durante la messa il celebrante lava i piedi ai dodici uomini che impersonano gli Apostoli di Cristo. Durante la giornata si visitano i sepolcri, portando in dono addobbi floreali e i cosiddetti “piatticedda”. Quest’ultimi sono dei vasi piatti contenenti un humus particolare formato da semi di fagioli, frumento e lenticchie, germogliati al buio e addobbati con fiori di barco e nastri colorati.
Venerdì Santo
Oltre all’azione liturgica prevista e voluta dalla riforma conciliare, si fa al Calvario la Commemorazione della Crocifissione, Morte, Deposizione dalla Croce e Sepoltura di Gesù. Tutto ciò con cadenze orarie e Processioni ben precise.
Si inizia alle ore 14,00 con la processione dalla Matrice al Calvario. Si portano le due statue di San Giovanni Apostolo e della Madonna Addolorata accompagnati dal suono dei tamburi e della banda musicale. Seguono i chierici, che portano i chiodi e il lenzuolo per la “Crocifissione” del Signore, e il predicatore seguito dai fedeli. Arrivati al Calvario si portano in cima le due statue e quindi si procede con la “Crocifissione” di Gesù. La seconda processione, inizia alle ore 17:30 e alle 18:00 in punto, durante la predica, si assiste al momento della Morte.
Alle ore 20,00 l’ultima salita al Calvario per la Deposizione dalla Croce.
Si porta in processione l’Urna vuota del Cristo Morto e una grande croce luminosa con i simboli ed i segni della Passione. Queste sono seguite da: le Pie Donne, la Veronica, la Maddalena i soldati romani e San Giovanni con l’agnello. Infine un gruppo di giovani vestiti di bianco ed incappucciati ricordano la Compagnia dei Bianchi. Dal Calvario, dopo l’ultima predica e la deposizione, inizia la processione che si snoda per le vie del paese accompagnata da una marea di persone.
Pasqua
Oltre ai riti della Veglia Pasquale, molto bella è la “ Risuscita”. Dietro l’altare maggiore della Matrice, per antica tradizione, è collocata una grande trave sulla quale è posizionata la statua del Cristo Risorto. Grazie a dei contrappesi equilibrati, nel momento del Gloria, gli organizzatori rimuovono un’assicella che consente alla statua del Risorto di risalire. Questo simboleggia Cristo che abbandona il Sepolcro e risorge glorioso.
Il mattino di Pasqua partono due cortei: uno con la Madonna e l’altro con il Cristo Risorto.
La statua del Cristo si posiziona al centro del Piano Bagnara o “ Chianu da Madonna”, tra due ali di folla osannante. Quest’ultime vengono delimitate da due stendardi ammainati in segno di lutto.
Ad un cenno dell’Arciprete i portatori della statua della Madonna iniziano una corsa verso la statua del Cristo Risorto. Durante la corsa cade il manto nero, lasciando vedere l’immagine della Madonna gioiosa per l’incontro con il Figlio Risuscitato. Lo sparo dei mortaretti, il suono delle campane, gli stendardi maestosi sventolanti e l’applauso suggellano il momento straordinario: “U Ncuontru di la Madonna cu u Signuri”. L’impegno e la costanza di gruppi di persone aderenti all’Azione Cattolica collaborano con abnegazione e fanno si che queste meravigliose “tradizioni” non si perdano.