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Eventi religiosi a Castronovo Di Sicilia

Eventi religiosi a Castronovo di Sicilia

San Vitale

È la festa del Santo Patrono. Castronovo è uno dei pochi paesi della Sicilia che ha adottato come Santo Patrono un proprio concittadino, quasi a sfatare l’antico detto “Nemo profeta in Patria”. La festa religiosa viene celebrata il 9 marzo di ogni anno con una cerimonia solenne. La stessa viene ripetuta nella prima settimana di agosto nell’ambito dell’estate castronovese. Questo favorisce la partecipazione degli emigrati  che in quei giorni tornano al paese natio.

Festa di San Giuseppe

La devozione al Patriarca è molto sentita; al mattino del giorno 19 Marzo si snoda per le vie del paese la processione con i “Santuzzi” che raggiunge la Chiesa Madre intorno alle 11:30 per la Santa Messa. Successivamente in corteo, si raggiunge la Piazza Municipio, dove la “Sacra Famiglia” si siede in una tavola ben addobbata sul palco per consumare i 13 piatti tipici locali. Prima di iniziare il pranzo, il parroco benedice i cibi e il pane che viene distribuito alle persone. Nel pomeriggio si svolge la processione con il simulacro ligneo di San Giuseppe.

Festa del SS Crocifisso (Festa 3 maggio)

Costituisce la festa principale del paese, nell’occasione sfilano le statue lignee di tutti i Santi portati a spalla dai loro devoti appartenenti un tempo ad un ceto o ad una categoria professionale. Tra queste va ricordata la “bara dell’Annunziata”, gruppo scultoreo raffigurante l’Annunciazione di Maria, che per tradizione antica viene portata a spalla da tutti i bambini di Castronovo. Di pregio anche la “bara di San Giorgio”, gruppo ligneo policromo, raffigurante il Santo che trafigge il drago. Le due bare sono opera dei Lo Cascio di Chiusa Sclafani. La sfilata dei Santi inizia dalla statua di San Vitale, come già detto Patrono del paese,e si conclude con la bara del Santissimo Crocifisso portata a spalla da portatori in divisa caratteristica. Anticamente, nel corso della festività, si svolgeva una fiera tra le più importanti di tutto il territorio castronovese.

Madonna della Bagnara

Come da tradizione, la seconda Domenica del mese di Settembre, si svolge a Castronovo di Sicilia la festa della Madonna della Bagnara, in gergo castronovese, “ la Madonna di li Jardinara” ovvero la Madonna degli agricoltori. Il culto della Madonna della Bagnara deriva dal feudo calabrese della Bagnara cui il territorio castronovese appartenne nel XII secolo, per volontà dei Normanni. Nel 1085 Ruggero ordinò la costruzione di un monastero e di una chiesa sul promontorio della Bagnara, in Calabria, dotandola di vasti possedimenti anche in Sicilia, fra cui Castronovo. Sembrerebbe che il culto della Bagnara sia stato il primo di rito latino introdotto nel territorio e in una comunità di rito greco-ortodosso, come del resto lo era tutta la Sicilia cristiana che aveva attraversato i secoli della dominazione araba. I Normanni si fecero araldi dell’obiettivo papale di latinizzare il culto dell’isola e la Bagnara testimonia non soltanto l’antico legame del territorio castronovese con la Calabria, ma anche i primi passi verso il ritorno al rito latino. Ancora oggi grazie a tutto questo il paese di Castronovo di Sicilia è gemellato con Bagnara Calabra, un paese della Calabria. La statua della Madonna si trova all’interno del convento dei Cappuccini di Castronovo. La statua è realizzata in legno; manifattura, colori e fantasie floreali sono elementi caratterizzanti il Seicento Siciliano. Incerta la realizzazione della statua della Madonna, potrebbe essere opera del Quattrocchi, ma se così fosse non sarebbe coeva della Cappella, poiché il famoso scultore operò nella metà del Settecento. Sembra escluso si tratti di una statua più antica, è probabile abbia sostituito un manufatto precedente.

Madonna Assunta

Dal 1 al 15 agosto, ogni anno, si svolge la festa della Madonna Assunta che viene vissuta con profonda devozione sia da parte dei fedeli, che della Fraternità Francescana. Quest’ultima organizza la festa della cosiddettaQuindicina” addirittura a partire dal mese di Giugno, girando e raccogliendo per le vie del paese le offerte dei fedeli così da programmare ed organizzare al meglio le varie celebrazioni e manifestazioni religiose. Viene curata in maniera magistrale dalla Fraternità Francescana, rispettando tutti i canoni religiosi. Sono giorni di profonda preghiera ed evangelizzazione dei fedeli, curati soprattutto dai Frati Cappuccini, i quali si occupano delle varie Celebrazioni Eucaristiche, garantendo anche la remissione dei peccati mediante il sacramento della Confessione. La Fraternità, nelle stesse sere, organizza varie manifestazioni religiose per le vie del paese con canti, riflessioni e spettacoli dedicati alla Madonna. L’ultimo giorno, cioè il 15 agosto, in cui ricorre la solennità dell’Assunta, dopo la celebrazione della Santa Messa, esce in processione per le vie del paese il simulacro della Madonna, caricata sulle spalle con profonda devozione dalle donne del paese, le quali si alternano tra di loro per dare la possibilità a tutte coloro che sentono il desiderio o hanno espresso un voto di portare sulle spalle la statua della Vergine, anche solo per un piccolo tratto. La processione si snoda per le vie del paese e si conclude, a tarda sera, nella chiesa dei Cappuccini, dove la gente si raccoglie tutta sul piazzale per attendere l’ultima preghiera, riflessione e benedizione da parte del frate.

La Settimana Santa

Le celebrazioni annuali dei riti della Settimana Santa rappresentano per questo centro uno dei momenti più significativi della fede e della tradizione popolare ed assumono una notevole rilevanza nella vita religiosa dei Castronovesi che da sempre vi partecipano massicciamente.

Processione delle Palme

La suggestiva Processione delle Palme ha introdotto i riti della Passione, Morte e Risurrezione del Cristo, commemorazione dell’entrata di Gesù, a dorso d’asina, a Gerusalemme.

La processione, molto partecipata, inizia alle ore 10,00 sul sagrato della Chiesa Madre. Vi sono numerosissimi bambini e ragazzi con palme e rami di ulivo. Molti sono anche gli adulti, che anticamente andavano portando a fatica alberi frondosi, maestosi ed abbelliti con carta colorata, campanelli e “ciancianedde”. Giuge il sacerdote (solitamente l’Arciprete) vestito dei paramenti rossi. Questo è seguito, oltre che dai chierici, dai dodici Apostoli con simboli che li distinguono uno dall’altro. Tra questi vi sono San Pietro che porta la chiave e Giuda con una borsetta con i trenta denari ( simbolo del tradimento).

Dopo la benedizione delle palme inizia la processione che percorrerà tutto il paese. Vanno avanti i bambini con le palme; seguono i chierichetti, e poi il bambino vestito di bianco con addosso una pelle di agnello, una Croce nella mano destra e una corda, che tiene un agnellino, nella mano destra. Tutto ciò rappresenta il Battista ed il Cristo Agnello innocente condotto al macello, ma soprattutto è il simbolo della Collegiata della Chiesa Madre che anticamente presiedeva alla celebrazione della Settimana Santa. Seguono gli Apostoli in doppia fila e conclude il sacerdote a dorso dell’asina. Dietro il sacerdote segue la banda musicale e la folla degli adulti, che con gioia accompagnano il Cristo nella Città Santa. Arrivando alla Matrice, il sacerdote scende dall’asina e bussa al portone principale. Quest’ultimo, aprendosi, consente l’ingresso al sacerdote, agli Apostoli e a tutta la popolazione in ricordo del Salmo: “Sollevate, porte i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il Re della Gloria.” Con la celebrazione della Messa si conclude il sacro rito.

Mercoledì Santo

Quella del mercoledì Santo non è una processione devozionale, bensì una processione di servizio. Infatti, coperto con un lenzuolo su una lettiga, si porta in corteo dalla Matrice al Calvario, il “ Cristo Morto” per le successive celebrazioni. E’ una processione silenziosissima, alla quale partecipa tutto il paese, si sente solo lo scalpitio dei passi. Arrivati al Calvario il sacerdote pronuncia un’omelia sul tradimento di Giuda, una preghiera e la benedizione finale. In seguito tutte le persone in silenzio si accostano al “Cristo Morto” per baciarlo e rivolgerGli una preghiera.

Giovedì Santo

alle ore 18,00 presso la Chiesa Madre c’è la celebrazione dell’ultima cena, la “ Missa in Caena Domini”. Durante la messa il celebrante lava i piedi ai dodici uomini che impersonano gli Apostoli di Cristo. Durante la giornata si visitano i sepolcri, portando in dono addobbi floreali e i cosiddetti “piatticedda”. Quest’ultimi sono dei vasi piatti contenenti un humus particolare formato da semi di fagioli, frumento e  lenticchie, germogliati al buio e addobbati con fiori di barco e nastri colorati.

Venerdì Santo

Oltre all’azione liturgica prevista e voluta dalla riforma conciliare, si fa al Calvario la Commemorazione della Crocifissione, Morte, Deposizione dalla Croce e Sepoltura di Gesù. Tutto ciò con cadenze orarie e Processioni ben precise.

Si inizia alle ore 14,00 con la processione dalla Matrice al Calvario. Si portano le due statue di San Giovanni Apostolo e della Madonna Addolorata accompagnati dal suono dei tamburi e della banda musicale. Seguono i chierici, che portano i chiodi e il lenzuolo per la “Crocifissione” del Signore, e il predicatore seguito dai fedeli. Arrivati al Calvario si portano in cima le due statue e quindi si procede con la “Crocifissione” di Gesù. La seconda processione, inizia alle ore 17:30 e alle 18:00 in punto, durante la predica, si assiste al momento della Morte.

Alle ore 20,00 l’ultima salita al Calvario per la Deposizione dalla Croce.

Si porta in processione l’Urna vuota del Cristo Morto e una grande croce luminosa con i simboli ed i segni della Passione. Queste sono seguite da: le Pie Donne, la Veronica, la Maddalena i soldati romani e San Giovanni con l’agnello. Infine un gruppo di giovani vestiti di bianco ed incappucciati ricordano la Compagnia dei Bianchi. Dal Calvario, dopo l’ultima predica e la deposizione, inizia la processione che si snoda per le vie del paese accompagnata da una marea di persone.

Pasqua

Oltre ai riti della Veglia Pasquale, molto bella è la “ Risuscita”. Dietro l’altare maggiore della Matrice, per antica tradizione, è collocata una grande trave sulla quale è posizionata la statua del Cristo Risorto. Grazie a dei contrappesi equilibrati, nel momento del Gloria, gli organizzatori rimuovono un’assicella che consente alla statua del Risorto di risalire. Questo simboleggia Cristo che abbandona il Sepolcro e risorge glorioso.

Il mattino di Pasqua partono due cortei: uno con la Madonna e l’altro con il Cristo Risorto.

La statua del Cristo si posiziona al centro del Piano Bagnara o “ Chianu da Madonna”, tra due ali di folla osannante. Quest’ultime vengono delimitate da due stendardi ammainati in segno di lutto.

Ad un cenno dell’Arciprete i portatori della statua della Madonna iniziano una corsa verso la statua del Cristo Risorto. Durante la corsa cade il manto nero, lasciando vedere l’immagine della Madonna gioiosa per l’incontro con il Figlio Risuscitato. Lo sparo dei mortaretti, il suono delle campane, gli stendardi maestosi sventolanti e l’applauso suggellano il momento straordinario: “U Ncuontru di la Madonna cu u Signuri”. L’impegno e la costanza di  gruppi di persone aderenti all’Azione Cattolica collaborano con abnegazione e fanno si che queste meravigliose “tradizioni” non si perdano.